25 Marzo 2020

Da oggi anche qui in Inghilterra sono iniziate le restrizioni al movimento delle persone come strategia di contenimento della diffusione del corona virus. In Italia si sentono i primi spiragli di buone notizie, finalmente i numeri si abbassano, meno contagi, meno morti.
Certo non si può dire che questa situazione non ci stia cambiando e soprattutto non stia cambiando le nostre abitudini. Sto vivendo un nuovo modo di essere, di lavorare, di relazionarmi agli altri. Mi chiedo se questo nuovo modo non segnerà il futuro in modo indelebile e soprattutto se si perpetuerà oltre la fase di contenimento del virus.
Da ieri 23 Marzo, anche qui nel Regno Unito le misure sono diventate più rigide, non solo scuole, pubs, ristoranti, teatri, cinema, palestre, studi vari, biblioteche, negozi di vendite non necessarie, parchi etc., sono chiusi. State a casa è il messaggio che trasmettono giornalmente. La polizia avrà maggiori poteri nel far rispettare queste linee guida. Un fatto molto insolito per una società come quella inglese, cosi come le misure prese di chiusura di
tutte le attività associate all’aggregazione sociale. I cambiamenti sono già cominciati, lentamente circa due settimane fa, quando il Governo ha cominciato ad “invitarci” a stare a casa e a lavorare da casa e continuano giorno per giorno.
Una nuova realtà che ha visto una serie di cambiamenti e soprattutto un nuovo modo di vivere la vita…online. E meno male che c’è internet, direte voi.